Il miracolo combinato è un documentario che racconta storie di api e dei loro custodi, gli apicoltori. Il suo intento è quello di scoprire, oltre l’interesse tecnico e scientifico legato all’apicoltura, le radici di questa antica attività sul territorio, cercando di rispondere a una domanda semplice solo in apparenza: perché fare apicoltura oggi?
La produzione di miele è ovviamente soltanto una delle tante risposte e, per gli autori, nemmeno la più importante. Oltre le tipologie di arnie e le tecniche di smielatura, infatti, c’è qualcosa di più:
La conoscenza e il rispetto dell’ambiente circostante, la possibilità di recuperare uno spazio attivo di contemplazione all’interno dell’apiario. La volontà di tenere in vita, insieme alle api, un intero bagaglio di valori e conoscenze che hanno a che fare con uno specifico modo di vivere e un particolare stile di vita.
Perché le api, come affermava un grande maestro dell’apicoltura del Trentino e d’Italia, Abramo Andreatta, “ (…) producono anche il miele”.

“La prima volta che ho visto uno sciame ero seduto sul mio banco di scuola e guardavo distrattamente fuori dalla finestra. Una miriade di api formava un enorme grappolo intorno al ramo di un vecchio albero. Sono rimasto incantato a vederlo ingrandirsi finché è arrivato un signore in maniche di camicia e sigaro in bocca. Con sega e piccone ha tagliato il ramo, portandolo via con tutto il grappolo di api ancora appeso. -Quello è un apicoltore- mi ha detto il maestro per svegliarmi dal mio incantamento e richiamarmi all’attenzione. Ma l’unica lezione per me era là fuori, davanti a quella scena mai vista prima e che mi ha segnato per sempre.
Oggi me lo ripeto da solo, ogni volta che vado a recuperare i miei sciami sugli alberi intorno all’apiario: – Sono un apicoltore!- mi dico; come per confermare a quel bambino che il suo sogno, finalmente, è diventato realtà.” (intervista a un apicoltore solandro).